lunedì 24 marzo 2014

La fanciulla d'ascia.


Incontrai questa ragazza alle pendici del Suprelurendàr settentrionale, dove gli ultimi bastioni del Grande Vallo si ergono a picco sulle scogliere che si affacciano sul Hàlwèsùhre. Era una “fanciulla d'ascia” del regno di Raghnar, che si estende lungo la parte finale del Vallo, abitato dallo stesso fiero popolo guerriero a cui appartiene Yannah, una delle mie compagne del corpo degli Scout. Le “fanciulle d'ascia” sono le ragazze che durante i riti di passaggio della pubertà sono riuscite a uccidere a mani nude almeno un lupo dei monti o una lince di foresta, brutte bestie del pessimo carattere. Esse, negli anni successivi, vengono educate alle arti marziali e sottoposte a un duro allenamento per rafforzare spirito e corpo. Quando raggiungono la maggiore età, ricevono le “Amiche Fedeli”, due asce gemelle dalla foggia peculiare, e abbandonate sui monti ai confini del regno, dove dovranno sopravvivere da sole per un anno intero, costruendosi un riparo, procurandosi il cibo, fabbricandosi i vestiti e forgiando le armi e gli attrezzi necessari. Al termine di questo secondo e più impegnativo rito di passaggio, alla “fanciulla d'ascia” - che aveva perso il nome di bambina entrando nella pubertà - viene dato il nome da adulta, che la accompagnerà per tutta la vita. La ragazza, ancora anonima, mi accolse nella caverna scavata nella scogliera dove aveva costruito la sua abitazione e mi mostrò entusiasticamente tutti i confortevoli ambienti del suo rifugio. Quando mi chiese se mi piacevano i crostacei, pensavo mi avrebbe portato sugli scogli a pescare granchi e aragoste. Non credevo si sarebbe tuffata per catturare un kraken di scogliera, che poi cucinò al vapore nelle polle termali della sua caverna. Fu una scorpacciata memorabile.