VERMI DELLA SABBIA
- Terra dei Draghi -
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Questi esseri, le cui dimensioni variano da piccolissime a mastodontiche, abitano il sottosuolo del Varliendàr, la Terra dei Draghi. I vermi si muovono velocissimi sotto la crosta ghiacciata di quelle immense pianure alluvionali, sondando l'ambiente con i loro organi sensorii. Quando individuano una preda in superficie, non esitano a irrompere all'esterno per attaccarla. Sono estremamenti sensibili al sentore del sangue fresco, che possono individuare a miglia di distanza. Sprovvisti di un esoscheletro, sono vulnerabili al contatto con i sali inorganici, sostanze che vengono usate dalle popolazioni indigene per tenere lontane queste creature.
TROLLGHEST
- Erondàr -
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Anche conosciuto dai Ghoul come
"frantumatore di ossa" o "spettro delle foreste" il Trollghest è
un predatore solitario che si aggira nelle immense foreste di
conifere dell'Erondàr centrale. Possente nel fisico, terribile nella
potenza del morso e di indole ferocissima il Trollghest vaga senza fissa dimora
alla ricerca di prede e non esita ad attaccare chiunque si venga a
trovare sulla sua strada, inclusi i giganteschi Troll (il suo nome
significa "colui che non teme i Troll"). La potente corporazione dei mercanti ha
organizzato numerose battute di caccia contro i Trollghest per
scongiurare la loro minaccia ai viandanti e rendere le strade
sicure. Cacciatori giunti da ogni dove sono stati
sguinzagliati in lungo e in largo per l'Erondàr a far strage di queste bestie,
ma sono più i cacciatori mai rientrati che i Trollghest
abbattuti.
GHOUL
- Erondàr -
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I
documenti imperiali, a oggi riconosciuti, redatti dalla gilda dei naturalisti,
distinguono 4 razze senzienti: gli umani,
gli elfi, i nani e gli orchi.
Tuttavia, il naturalista archeologo Ern
Joauss, nel suo “Trattato intorno alle specie senzienti che popolano il
mondo” inserì anche come “degne di nota” le razze degli Algenti, dei Troll e
infine dei Ghoul. Joauss subì un
umiliante processo a causa dei suoi scritti, al termine del quale venne
condannato all’esilio “ovunque purché al di fuori delle terre dell’Erondar”. Lo
studioso vagò a lungo senza meta, andando dicendo che: “ebbi grazie all’esilio
opportunità immensa per proseguire i miei studi sulla natura di questo mondo”.
Le cronache raccontano che infine venne ospitato dal satrapo, mecenate, Muah
Sal-Hadi e che nel suo palazzo poté godere di estremo rispetto e credito oltre
ogni speranza per uno scienziato, così fino alla sua morte, avvenuta nell’anno
756 dell’era erondariana.
Di quanto qui a noi interessa, ecco la descrizione della razza dei Ghoul, scritta da Ern Joauss, nel libro terzo, capitolo settimo del suo trattato:
Di quanto qui a noi interessa, ecco la descrizione della razza dei Ghoul, scritta da Ern Joauss, nel libro terzo, capitolo settimo del suo trattato:
[…] Inutile cercare una possibile origine della
razza dei Ghoul. Essa si perde nel passato, non di meno di quanto si perdano le
origini delle altre razze. Azzardo un possibile incrocio tra umani ed elfi,
sebbene l’indole dei Ghoul non abbia beneficiato né dell’ingegno della razza
umana, né dell’armonia di pensiero della razza elfica, essendo selvaggia oltre
ogni immaginazione. I Ghoul hanno da sempre preferito abitare nelle zone pede-montane
e nelle immense foreste dove si riuniscono in piccole tribù spesso in lotta tra
loro per questioni di cibo, femmine e territorio. Abilissimi guerrieri
posseggono un innato istinto di sopravvivenza “animale” che li rende, nel loro
ambiente, pericolosissimi avversari. Vivono prevalentemente di caccia. Sono
stanziali e non hanno mai sviluppato capacità particolari in nessuna nobile
arte, per cui sono costretti a “rubare” alle altre razze tutto ciò che non
riescono a costruire con la loro poca intelligenza e abilità, tra cui armi e
strumenti da lavoro. Le femmine sono solite presidiare i villaggi quando i
maschi sono a caccia o in battaglia, ma possono partecipare anche alla caccia o
alla lotta nelle tribù piccole o in casi di estrema necessità. […] I Ghoul parlano una lingua
semplice, dal tono secco e costruita con parole brevi e dure. Curiosamente,
nella loro lingua, non sembrano esistere vocaboli che esprimano sentimenti […].
NANI
- Erondàr -
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Dobbiamo
sempre al naturalista archeologo Ern Joauss, e al suo: “Trattato intorno alle
specie senzienti che popolano il mondo”, le note più accurate relative alla
razza dei Nani, scritte nel periodo della sua giovinezza, quando ancora
lavorava di “viaggio e osservazione” a suo rischio e pericolo, muovendosi in
lungo e in largo per l’Erondàr. Joauss dimorò circa un anno presso il
Sindacato dei Nani minatori del Kârss
dove ebbe modo di osservare liberamente la vita dei Nani.
“Al pari degli Uomini e al contrario di Elfi e Orchi, i Nani non hanno
mai scelto una zona precisa in cui vivere… non sono legati ad uno specifico
territorio ma sono del mondo tutto. Vero è che prediligono le zone di nuda
roccia, le montagne e il loro ventre, ma senza distinzione, in qualunque luogo
si trovino. “Nati nel ventre della Terra”, così li chiamano gli Orchi. “Coloro
che sono della spina dorsale” (intesa come catena montuosa), così li chiamano
gli Elfi, mentre i Nani preferiscono chiamare se stessi: “Figli della roccia”.
“Radicati alla roccia, eppure viaggiatori (percorrono centinaia di
miglia dentro i tunnel da loro scavati nelle montagne) duri e testardi, ma non
ignoranti in quanto disposti alla riflessione anche se ben poco al cambiare
idea, sono molto legati ai loro usi e costumi, forse persino più degli Elfi. I Nani
non sembrano alteri e nemmeno presuntuosi, sebbene fieri, ma non tanto di
quanto sono, bensì di quanto fanno. E’ il duro lavoro che eleva l’animo e null’altro…
questo dicono.
(…) I Nani sanno sopportare fatiche e prove incredibili che minerebbero
il corpo e lo spirito di qualunque altra razza. Brontolano in continuazione, è
vero… ma il loro costante brontolio è solo uno sfogo, quasi il canto di
sottofondo al loro duro lavoro.
Forti di braccio quanto di animo, sono sinceri per loro natura. La
parola “menzogna” non esiste nel loro vocabolario e ciò spiega il motivo per
cui sono parecchio rissosi. Abituati a parlarsi con franchezza, spesso si
offendono tra loro e risolvono poi le offese in continue risse che si chiudono
in colossali bevute dove l’offesa viene prontamente dimenticata.
(…) I Nani vivono più a lungo di Uomini e Orchi, ma meno degli Elfi e
tengono per buona una spiegazione elfica di ciò: Umani e Orchi vivono una vita
breve, in quanto razze corrotte… gli Elfi vivono a lungo in quanto puri… i Nani
vivono più di Umani e Orchi solo in quanto forti. (…) La crescita di un Nano
avviene in modo rapido dalla prima infanzia all’età matura, poi rallenta in
virtù di un lungo periodo di maturità, per poi progredire in fretta in una
breve vecchiaia fino alla morte.
(…) I Nani sono superstiziosi e dunque temono la magia, tanto da
proibirne l’uso tra loro e dunque non esistono Nani maghi. Sono però abili
costruttori di talismani protettivi, commissionati loro dai maghi, soprattutto
Umani, tanto che spesso molti atti magici non funzionano con i Nani. Pur nella
loro superstizione, i Nani non credono nella sfortuna, che è invece “l’agire
dell’inetto”: sei sfortunato in quanto, agendo male, le cose ti vanno male. Un
colpo di piccone che fa franare una galleria non è sfortuna, ma incapacità di
lavoro.
BENANDANTI
- Erondàr -
-
Tra i vari
personaggi che si muovono lungo le strade del mondo di Dragonero, esistono gli
appartenenti a un’ antica gilda di guaritori - i "Benandanti" - che per vocazione trascorrono la
loro vita perennemente in movimento attraverso l’Erondar… e oltre. Essi viaggiano a bordo di caratteristici carri
che sono vere e proprie “piccole case” su ruote e che spesso non sono trainati
da cavalli, ma da altri grossi animali come orsi bruni o renne del Nord. I
guaritori itineranti, come sono comunemente chiamati da tutti, sono lasciati in
pace da qualunque “essere pensante” - qualche volta sono assaliti da bestie
feroci ma sanno ben difendersi - per via del fatto che curano senza porsi
domande, esseri di ogni razza, siano essi Umani, Orchi, Elfi, Nani e persino
Ghoul… oltre che qualsiasi tipo di animale che si trovi ferito sul loro
tragitto. Sono, in sostanza, medici veri, nell’accezione più pura del termine,
che vivono con la sola missione di portare cura e conforto ovunque ce ne sia
bisogno senza mai intervenire in alcun altro modo negli affari altrui. Durante
i secoli la gilda dei Benandanti ha tracciato e catalogato
innumerevoli, precisissime mappe che riportano praticamente la posizione di
ogni elemento utile al viaggio, come sorgenti, guadi, passi montani, caverne,
scorciatoie tra una città e l’altra e ancora sentieri sicuri in mezzo alle
foreste oppure l’ubicazione di locande, alberghi e rifugi montani. Tuttavia,
una tale mole di informazioni è incomprensibile per chiunque non appartenga
alla gilda, perché tutto è tracciato, sulle mappe, con simboli segreti. In tal
modo i guaritori itineranti tutelano la segretezza, per esempio, della posizione
di un certo villaggio che vuole restare isolato e dunque al sicuro dai predoni…
oppure di una sorgente che così non può essere contaminata dai veleni gettati
in acqua da qualche folle. Infine, tale segretezza, mantiene lontani i curiosi
da certi “luoghi oscuri” nei quali è meglio non capitare. I Benandanti
non viaggiano soli… si accompagnano tutti ad una bizzarra specie di toporagno
dotato di una saliva speciale che è un potente disinfettante naturale e ad un
astore “testa grigia” che sa scovare, dall’alto, i sentieri più nascosti
indicando al medico, col suo acuto grido, sempre il percorso più sicuro.
Belli davvero... fantasy, ma anche realistici... pensate di postare altri mostri?
RispondiEliminaFabio
Ciao, Fabio. Altri mostri sono in arrivo... e come vedrai saranno tutti sviluppati con una grande attenzione al loro realismo perchè desideriamo che siano innanzitutto logici e credibili nella loro struttura fisica e nel loro carattere. Per ciascuno di loro abbiamo studiato dunque abitudini, capacità e limiti, luoghi in cui maggiormente possiamo trovarli ed eventuali curiosità specifiche.
RispondiEliminaI Ghoul sono FAVOLOSI! Ora capisco in pieno cosa volevate dire quando parlavate del realismo di Dragonero! Questo è il fantasy che adoro! Duro, selvaggio, adulto. A questo punto spero che ci sarà una magia credibile, magari su basi naturali e con il suo bel lato oscuro e mi avrete dato la serie che aspetto da anni!
RispondiEliminaFabio
Gli animali sono belli però vorrei vedere anche delle piante
RispondiEliminaRegiajunior LC
Ghoul da paura !!! complimenti!!!
RispondiEliminaCari amici di Dragonero, non mi sono mai interessato al fantasy (ma non è mai troppo tardi, o sbaglio?) ma questo è un progetto che sembra talmente ben studiato, progettato e programmato che è impossibile rimanere indifferenti. Non ho, ahimè, letto il romanzo, ma spero di sopperire al più presto e non vedo l'ora di mettere le mani sul numero 1 della nuova serie! In bocca al lupo a tutti e complimenti per il lavoro svolto fino ad ora!
RispondiEliminaPierangelo
Ciao a tutti.
RispondiEliminaHo letto da poco il romanzo a fumetti Dragonero. L'ho trovato molto bello e interessante. C'è una sola cosa che non ho capito: se i draghi erano antichi esseri superiori, perchè Ian è chiamato UCCISORE DI DRAGHI? Perchè un eroe positivo è UCCISORE di creature buone?
Riuscite a spiegarmi?
Grazie a tutti.
Tutti i disegno sono bellissimi, ma secondo me la matita vince sulla china
RispondiEliminaI Draghi senzienti (i più antichi della loro specie) non erano necessariamente "creature buone"... nè i Varliedarto (gli uccisori di Draghi) erano tutti eroi positivi. E tuttavia Ian Aranill mostrerà di saper fare le sue scelte, secondo coscienza.
RispondiEliminaCiao a tutti,con mia grandissima gioia,dato che seguo da tempo immemore le gesta della S.Bonelli Editore,ho la casa piena di quasi tutti i fumetti da loro pubblicati,tempo fa,usci'il malloppazzo di Dragonero,e ne rimasi subito,dalle prime pagine estasiato,sia per la trama,sia soprattutto per le chine,a dir poco spettacolari ed entusiasmanti.Ma rimase tutto li,un solo fumetto.Ogni tanto vado a dare una occhiata sul sito,per vedere,coma mai non vi e' una data,o un progetto per far partire Dragonero per davvero?Oggi,con mio grande stupore ho letto che da giugno partira' ufficialmente la serie.Bene,era ora che un'opera da tramandare alle genie future,veda finalmente la luce.Finalmente potro' leggere e rivedere La mia fata vampira preferita...Che altro dire,se non i miei piu' grandi complimenti a quel grande artista e personaggio che risponde al nome di Luca Enoch,scusi per il tu,ma ad un giovincello come te non do' il lei,altro da dire,se non un grazie per quello che fa,e lo fa molto bene,e grazie anche per il bellissimo regalo per il mio compleanno...a giugno...Connor
RispondiEliminabelli i disegni, mi permetto di far notare che il 1°GHOUL di schiena comporta un errore sulla mano che tiene il pugnale a sinistra..... eh ragassi dovete lavorà, dovemo lavorà, bisogna lavorà... ciao, buon lavoro e good luck per questa nuova serie.
RispondiEliminaFinalmente un fumetto di PURO FANTASY tutto italiano :)
RispondiEliminaPer l'anonimo del 14 maggio: io non vedo nessun errore sull'immmagine, mo sembra perfettamente impugnato con la lama rivolta verso il basso (sotto il mignolo per intenderci). Mi chiedo piuttosto come rimanga in quella posizione l'arco senza nessun appiglio visibile.
Non si potrebbe ottenere una ristampa del primo romanzo per chi non l' ha letto?
RispondiEliminaE' vero! Anche io che mi sono appena addentrato in questo nuovo mondo Bonelli grazie a Dragonero vorrei poter vedere in edicola o fumetteria una ristampa del primo romanzo..
RispondiEliminaComplimenti a s.bonelli editore per l'ottima serie, ma a parer mio un'ambientazione del genere meriterebbe la presenza di una razza simile agli hobbit di Tolkien o agli halfling di D&D.
RispondiEliminaP.S.: Finalmente dei ghoul plausibili!
Una sincera cascata di complimenti da parte di un navigato lettore e acerbo scrittore fantasy. In ogni nuovo numero di Dragonero resto sbalordito e affascinato da come siete riusciti a riproporre in maniera semplice e geniale un genere letterario ormai spolpato e inflazionato. Forti del dettaglio dell'ambientazione (con i suoi giusti richiami ai classici) e del carisma dei personaggi (stereotipati solo quanto basta) state creando un capolavoro che mi/vi auguro possa prosperare per le decadi a venire! Ottima anche l'alternanza missioni/riposo degli eroi che regala deliziosi intermezzi familiarizzanti, come nel numero "Il raduno degli scout". Che dire: vi stimo e attendo con ansia il prossimo numero. Sarà una lunga attesa!
RispondiEliminaciao, metterete anche le caratteristiche dei mostri? in modo che possano essere usati nel gdr di dragonero?
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